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Luca Lombardi
MMB Head of Milan office
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Italy
È stata pubblicata la nuova edizione del report annuale “MMB Health Trends: 2020 Insurer Survey” da parte di Mercer Marsh Benefits, il team del gruppo Marsh & McLennan dedicato al business dei benefit aziendali. Il rapporto si concentra sui programmi sanitari sponsorizzati dai datori di lavoro in 59 Paesi, esclusi gli Stati Uniti, forniti tra l'inizio di giugno e la metà di luglio 2020.
Un report che, come prevedibile, evidenzia in maniera preoccupante come la pandemia di Covid-19 abbia impattato, e con ogni probabilità impatterà anche nel 2021, sul mondo degli employee benefits sanitari. Secondo il 68% degli assicuratori, infatti, vi sarà un aumento del numero di sinistri sanitari, soprattutto nella diagnostica, nella cura e nel trattamento del Covid-19. Una situazione che si aggiunge al trend, già in atto prima della pandemia, della crescita dei costi per le spese mediche, ben superiori rispetto ai livelli dell’inflazione. Se nel 2019 l’incremento dei costi era stato del 9,7% (pari a poco meno di 3 volte il tasso di inflazione), per il 2020 si stima un aumento pari al 9,5%, quasi 3,5 volte l’andamento generale dei prezzi, mentre per il 2021il 90% degli assicuratori prevede una conferma del trend o un ulteriore aumento dei costi.
Ma qual è il punto di vista delle aziende? “La pandemia in atto sta producendo risvolti sanitari, economici e sociali. Tali fenomeni stanno modificando, negli individui e nelle organizzazioni, la percezione dell’importanza sia di servizi di assistenza immediata, come la telemedicina o altre soluzioni di digital health, sia delle coperture assicurative a tutela di gravi eventi attinenti alla propria vita o a quella dei familiari stretti, con una crescente richiesta anche di servizi di supporto psicologico”, spiega Cristiano Dalgrosso, Head of Consumer & Commercial and Employee Health & Benefits, Marsh Italia.
Proprio in merito alla sfera dei servizi psicologici, il report evidenzia ancora lacune nell’erogazione di misure efficaci. Per esempio, la consulenza virtuale sulla salute mentale è offerta solo da un terzo degli assicuratori, mentre il 32% non fornisce piani che coprano i servizi di salute mentale.
“Tuttavia – prosegue Dalgrosso – l’accelerazione del digitale nei servizi connessi alla sanità integrativa non ha messo del tutto in secondo piano l’esigenza di ricorrere a strumenti assicurativi per la tutela di eventi significativamente impattanti per la vita dei dipendenti e dei loro familiari. È evidente che la pandemia ha colpito le famiglie anche da un punto di vista psicologico ed emotivo, alimentando un forte bisogno di protezione che trova risposta nelle coperture assicurative sulla vita e sulla salute”.
Ma quali saranno i trend che dureranno nel tempo, anche una volta che sarà stata superata la fase emergenziale della pandemia? “La pandemia ha generato un contesto di preoccupazione molto diffusa tra le persone, aumentando la sensibilità degli individui per le coperture employee benefits”, spiega Luca Lombardi, Employee Health & Benefits Sales Manager, Marsh Italia. “Ora le aziende possono e devono giocare un ruolo determinante nel garantire una risposta a tali bisogni. Sappiamo che le coperture assicurative in forma collettiva, erogate tramite le casse di assistenza a cui le aziende stesse aderiscono, beneficiano di costi e criteri di assicurabilità molto vantaggiosi rispetto alle assicurazioni individuali che chiunque di noi potrebbe acquistare autonomamente. Ed è proprio dalle soluzioni assicurative in forma collettiva che le persone possono ricevere una protezione immediata ed efficace contro eventi gravi che potrebbero pregiudicare la loro salute e quindi la capacità lavorativa e di reddito. In questo senso – continua Lombardi – riscontriamo la nascita di un trend che mostra una crescente sensibilizzazione degli individui verso quelle coperture assicurative che fino a pochi mesi fa erano quasi meno apprezzate di buoni spesa e voucher per il benessere e l’intrattenimento. Infatti, fra i prodotti maggiormente richiesti oggi vi sono le coperture sulla vita o sulla non autosufficienza che possono essere estese ai familiari del dipendente, tutelandolo anche nel caso in cui l’evento colpisca uno dei suoi cari”.
Con una certa ragionevolezza – conclude Lombardi – possiamo ritenere che questa maggiore sensibilità degli individui per le coperture assicurative Vita e Salute permarrà anche a seguito dell’emergenza pandemica, con un crescente apprezzamento per le iniziative di welfare integrativo aziendale, che assumeranno un ruolo centrale nella strategia di valorizzazione delle risorse umane”.
MMB Head of Milan office
Italy